“… Marie stenta a riconoscere in quella voce afona madame Blanchard, ma il tono caustico e’ inequivocabilmente il suo.
“Ero in bagno madame”
“E così adesso abbiamo imparato anche a mentire Marie…”
Ma come faceva a leggerle nel pensiero?
“Madame io…mmm” Marie, rossa come un peperone, balbetta imbarazzata cercando una via d’uscita.
“Poco importa Marie. Ascoltami bene. Purtroppo mi trovo costretta a restate qualche giorno a casa. Non mi era mai successo in trent’anni di onorata carriera. Ho preso una brutta bronchite ed i medici mi hanno vietato di uscire. Pertanto, visto che gli appuntamenti sono già tutti fissati, sarai tu a sostituirmi in atelier”.
Marie vacilla… si deve tenere alla scrivania per non perdere l’equilibrio…
Ha sentito bene?…” (Impastastorie)
J’attendrai… un sogno ad occhi aperti
(seconda puntata)
racconto liberamente ispirato alla Sartoria dei Confetti di Federica Zancan
Io e Claudia di Fattoconilcuore indossiamo le gonne della Sartoria dei Confetti nel Marais |
Curiose di conoscere il seguito del racconto? Ora vi accontento 🙂 Prima pero’ volevo ringraziarvi per l’affetto che come sempre mi dimostrate!… che in questo caso si estende anche a Federica della Sartoria dei Confetti con cui é meraviglioso collaborare ed alla mia Claudia di Fattoconilcuore con cui ho condiviso momenti magici ed ho realizzato questi bellissimi scatti. Scrivere un racconto per Federica, ispirato alla sua Sartoria é stato semplicemente favoloso. Le sue creazioni sono state e sono tutt’ora fonte d’ispirazione per me. Se non le conosceste ancora (cosa praticamente impossibile) le trovate sullo shop del suo blog La Sartoria dei Confetti.
Ma ora torniamo alla storia… Se vi siete perse la prima parte del racconto la trovate cliccando QUI…
Se invece l’avete già letto e siete curiose di sapere come prosegue la storia di Marie… vi lascio tranquille alla vostra lettura…
Qui di seguito trovate la seconda parte. Buona lettura!
Io e Claudia di Fattoconilcuore sul carrousel di Montmartre – Paris |
“…Il suono della campanella della porta d’ingresso la scuote dal suo torpore. Si congeda da madame Blanchard e corre ad aprire. Sulla soglia mademoiselle Duval. Capo chino, capelli raccolti e voce sussurrata, Marguerite Duval e’ la timidezza in persona. Insegnante di pianoforte e’ una delle clienti abituali del negozio. Le sue gonne sono sempre tutte sotto al ginocchio nella tonalità grigio talpa. Tutte inevitabilmente identiche. A volte varia nella lunghezza, un centimetro massimo, mai di più! Indossa una delle sue innumerevoli camicette bianche con il colletto alto ed il fiocco nero davanti. Ai piedi un unico tocco di colore, un paio di ballerine rosso rubino che ha sempre fatto sospettare a Marie, che sotto la corazza di contegno e timidezza, mademoiselle Duval sia un vulcano pronto ad esplodere.
Marie segue il suo sguardo e vede che si accende di interesse quando si posa sulla sua gonna. Accidenti a lei. La telefonata con madame Blanchard l’ha talmente sconvolta che si e’ dimenticata di cambiarsi ed indossa ancora la sua gonna a fiori svolazzante e vivace.
Il mio angolo di Paradiso, Paris |
“Buongiorno mademoiselle, si accomodi nel salottino di prova. Io corro a cambiarmi ed arrivo subito”
Marie lascia entrare Marguerite e scappa ad indossare la sua divisa rigorosamente grigia. Con guance rosse per l’imbarazzo e le mani sudate per l’agitazione entra nel salottino quesi correndo. Margherite e’ seduta sul divanetto in raso, le mani posate in grembo contratte come se stesse lottando contro se stessa per vincer il disagio e fare un salto oltre l’ostacolo. Quando Marie si avvicina con le gonne di prova, la ragazza con una voce sottile, che Marie riconosce appena, le chiede
“Quella gonna… il modello che indossava prima … la producete qui in atelier?“.
Marie colta di sorpresa china la testa e sussurra.
“Oh non e’ nulla mademoiselle e’ solo una delle mie creazioni… le faccio per me, solo per me. Le indosso nella vita privata e mai sul lavoro e le sarei grata se non ne facesse parola con madame Blanchard…“.
“Le fa lei?“
“Si. Mi ha insegnato mia nonna a cucire. E’ una passione che ci ha unito in passato e ci unisce ancora oggi che lei non c’e più“
Io e Claudia a Montmartre, Paris |
Marie si commuove. Raramente parla di sua nonna e del suo passato. Da quando e’ arrivata a Parigi ed ha trovato lavoro all’atelier vive praticamente sempre lì e la sera quando arriva nella sua chambre de bonne con vista sui tetti e’ talmente tanto stanca da non aver altro desiderio se non quello di stendersi sul letto ed addormentarsi il più velocemente possibile.
Marguerite si siede ed invita Marie a farle compagnia…
La ragazza sorpresa ed imbarazzata in un primo momento rifiuta, ma poi vinta da quella giornata ricca di emozioni si lascia cadere sul raso delicato del sofà.
Marguerite guarda Marie diritta negli occhi ostentando una sicurezza che la ragazza non aveva mai neppure lontanamente intravisto.
Carrousel de Montmartre -Paris |
“Ne faccia una per me. Una delle sue bellissime gonne colorate. La prego Marie non dica di no“.
Marie non sa cosa rispondere
“Ma io veramente... “
” So cosa sta pensando. Se lo tolga dalla testa… ho visto come la tratta madame Blanchard é sebbene io rispetti il talento ed il suo spirito creativo non condivido tutto ciò che fa o pensa. Lei, mia cara e’ un’anima gentile e romantica ed e’ quel che mette in ciò che crea e’ stupefacente. Da tempo sento un’insisente voglia di cambiamento, ma, fino ad oggi, non avevo capito che cosa desiderassi davvero… Non mi chieda perché, ma sono convinta che lei puo aiutarmi… Se mi osserva cosa vede?”
Sognando pique-nique romantici con le gonne della Sartoria dei Confetti |
Marie ancora confusa osserva Marguerite nei suoi occhi scuri e dietro all’espressione seria li vede sorridere…
“Vedo del rosso… rubino… ciliegia e ancora del grigio, ma deciso … Ragione e sentimento. Passione ed intelligenza. Colori vivi, nessuna sfumatura. Vedo carattere, se fosse musica, un tango, se fosse un libro Cime Tempestose… ecco cosa vedo“.
Marie e’ un fiume in piena. Inarrestabile. La sua foga creativa, a lungo repressa, ha rotto gli argini.
Quando alza lo sguardo ancora infervorata ed osserva il bel volto di Marguerite Duval, per la prima volta la vede sorridere non solo con lo sguardo, ma con ogni parte del viso… ogni poro della pelle, ogni muscolo del corpo…
Place du Tertre, Montmartre – Paris Foto scattata da Fattoconilcuore |
Marguerite Duval stava sbocciando e lei l’avrebbe aiutata a fiorire!
Per un attimo pensa alle conseguenze di quel che sta per fare…, ma se riesce a mantenere il segreto… e nello stesso tempo realizzare la richiesta di mademoiselle Dumas perché no… La passione che la spinge e’ troppo grande…
Quando le due ragazze si congedano si scambiano uno sguardo complice che solo chi condivide un segreto può comprendre.
Fine prima parte del racconto
liberamente ispirato alla
Tutte le gonne indossate in questo post sono realizzate a mano dalla della Sartoria dei Confetti
Leggendo questo racconto vi consiglio di ascoltare J’attendrai nella versione di Dalida
fattoconilcuore dice
meraviglioso … adoro questo racconto!
Frackomina Unamammacinquestelle dice
Che bello leggere questo racconto, che sentimento. E le foto poi, sembrate due modelle francesi, stupende.
Impastastorie dice
Claaaaa <3 <3 <3 ed io adoro te!
Impastastorie dice
Frackkkkk magariiiii!!! le modelle francesi sono alte e snelle, io sono petite e mangio troppi pain au chocolat 😉 un abbraccio grande grande!